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Itinerari

Hai un mondo da esplorare e da scoprire fra natura, storia e vigne meravigliose, quindi arriva preparato; porta con te la curiosità e il rispetto per un luogo che ancora non diventato meta turistica abituale. Gli itinerari che ti proponiamo hanno gradi di difficoltà e lunghezze diversi, ma non servono attrezzature particolari.
Ti consigliamo gli scarponi da trekking a collo lungo, zaino, almeno 1,5 litri d’acqua (2, in estate) pantaloni tecnici lunghi, ricambio maglia, colazione al sacco, cappello, crema solare in estate, impermeabile, qualche
snack energetico, powerbank sempre carica per ogni evenienza, bastoncini per escursioni.

Il lago

Tanta pace e incontri inaspettati.

Il lago naturale di Falciano del Massico, di origine vulcanica, si trova alle pendici meridionali del monte Massico, a poca distanza dal borgo. È un’area protetta, rientrante tra le Aree SIC dove sono state censite più di 80 specie di volatili, tra migratori e stanziali. Il lago, che per la sua dimensione attuale si deve alle bonifiche effettuate durante la prima metà dell’800 durante l’ultimo periodo borbonico, ospita una vegetazione tipica delle aree umide: cannucce di palude, falasco, pioppo, salice bianco e ontano nero.

grotta di Sant’Angelo

Un percorso fra storia e leggenda.

Lascia la macchina nel parcheggio nei pressi di Piazza Limata, risali l’antico Corso del Re e ammira la chiesa più antica del borgo, dedicata ai santi Rocco e Martino costruita nel suo assetto attuale nel XVI secolo ma con riferimenti più antichi.
Il percorso prosegue verso la località “Tre Croci” dove il sentiero sale verso il bosco massicano. Dopo circa un’ora e mezza, arriverai alla grande grotta di roccia calcarea detta “Di sant’Angelo”, dove la leggenda narra vivesse un eremita. È una caverna misteriosa che fu abitata già nel Pleistocene. Il suo fornice è ampio un centinaio di metri e, dalla sua volta, scendono lunghe stalattiti, come colonne di un antico tempio.

Il bosco del Massico

Fra natura incontaminata e antichi eremi.

Parcheggi lungo la “Via Panoramica” nei pressi della sbarra, dove inizia l’ex carrareccia del forestale, il lungo cammino attraversa in lungo tutto il Massico centrale, con il fascino incontaminato del suo bosco: pini neri, querce, lecci, corbezzolo, carpini. E qui ti potrà capitare, se sei fortunato, di incontrare anche gli abitanti del bosco: volpi, donnole e faine, cinghiali, martore, tassi, ricci, talpe, ghiri , qui volano indisturbate anche 90 diverse specie di uccelli. Ricordati che il Massico è la loro casa e merita tutto il tuo rispetto.
Dopo circa 2 ore e mezzo giungerai all’eremo di s. Martino dell’ottavo secolo d. C, nel luogo dove visse l’eremita Martino, contemporaneo di s. Benedetto. Secondo l’agiografia cristiana, decise di vivere in una piccola grotta, dove ancora oggi sono visibili i resti di un prezioso affresco che nell’alto medioevo copriva tutta la piccola cappella.

Percorso alternativo per l’eremo di San Martino

Il percorso parte dall’altro centro storico di Falciano Capo (diviso tra Falciano Capo e Falciano Salice) passando per piazza s. Pietro, dove potrai ammirare la cantoria lignea con pregevoli affreschi del tardo 700 nella chiesa seicentesca dedicata a s. Pietro Apostolo. Il percorso prosegue su Via Monte Massico fino ad intersecare la via “Panoramica”, proseguire su un sentiero che costeggia la collina detta “Castelluccio” dove è possibile deviare sul percorso principale per ammirare i resti di una villa romana. Tornando indietro, si sale per la località “Conche” per riprendere il sentiero che porterà nel folto del bosco e raggiungere infine l’eremo alto medievale.